Celiachia: alcuni consigli

Quanto dolore scoprire di essere celiaci: abituati a mangiare liberamente pane, pasta e biscotti, improvvisamente viene tolta una parte importante e si fatica non poco per adattarsi a tale cambiamento. Questo perché l’unica “cura” per la celiachia, consiste in una completa cancellazione del glutine dalla propria tavola.

Ma sembra purtroppo che questo non basti.
Esistono degli studi che dimostrano come il piccolo intestino dei pazienti celiaci non guarisca mai completamente nonostante una dieta senza glutine. In uno studio su 241 pazienti celiaci, la guarigione della mucosa del piccolo intestino in soggetti celiaci era “ancora” al 34% dopo 2 anni di dieta senza glutine. E dopo 5 anni di dieta, la guarigione era al 66%.
La guarigione della mucosa era assente in una porzione sostanziale di adulti affetti da morbo celiaco dopo un trattamento con dieta senza glutine. In un altro studio del 2009, su 465 pazienti celiaci dopo 16 mesi di dieta senza glutine fu scoperto che: “La completa normalizzazione delle lesioni duodenali è eccezionalmente rara in pazienti adulti celiaci nonostante l’adozione di una dieta senza glutine”.
Vedi link.

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In realtà c’è una parte di cui non si occupa nessuno, che viaggia nell’ombra, ma che sta riscuotendo molte approvazioni nel mondo della salute olistica. Esistono evidenze sperimentali che suggeriscono che la disfunzione delle giunzioni strette (Leaky Gut Syndrom) sia concausa, ma forse anche la principale ragione, per l’insorgenza di malattie infiammatorie immunologiche sistemiche, malattie infiammatorie croniche intestinali, allergie alimentari ed anche la celiachia [note 1 e 2]. Questo ovviamente oltre ad un profilo immunitario carente (molto spesso legato all’emotivo).

Ci sono anche ricercatori che ammettono che risolvendo la Leaky Gut Syndrom (che non è una cosa da poco) la celiachia si arresti e l’intestino ripristini a sua mucosa interna (questo non significa ovviamente che la persona può ricominciare ad alimentarsi di frumento): “Per cui, la teoria suggerisce che l’autoimmunità possa essere fermata e regredita eliminando i fattori scatenanti e sistemando la permeabilità intestinale.”
Vedi link.

Oltre a questo vediamo cosa possiamo consigliare alle persone che vivono la celiachia per stare meglio e per evitare che aumentino le intolleranze ad altri alimenti (o eventualmente di risolverli se sono già in atto).

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PROTOCOLLO INTESTINALE PER CELIACI

Il primo probiotico da assumere è MILONET della Bromatech, 2 cps dopo colazione e 2 dopo cena fino ad un miglioramento della situazione. Se la situazione è già buona, allora per 2 settimane.
Proseguire poi con Serobioma Bromatech (per la Leaky Gut Syndrom) 1 dopo colazione assieme a Citogenex 1 dopo colazione (perché la celiachia è autoimmune).
Da un minimo di 3 mesi ad un massimo di .. sempre: questo perchè la mucosa della persona celiaca (con gli studi del momento) sembra non possa guarire. Quindi più integrerà con questi probiotici, più ne beneficerà, anche perché proteggono da contaminazioni da glutine accidentali.

Un altro rimedio d’eccezione è l’Hericium: impermeabilizzante delle mucose, modulatore, per le gastriti, per reflusso, coliti ulcerose, morbo di Crohn, aumenta anche le glie nervose, apre nuove sinapsi, lo si consiglia anche per il Parkinson assieme a Reishi.

ALTRI RIMEDI

Anche la vitamina D gioca un ruolo importante nella Celiachia; infatti la carenza di vitamina D porta alla compromissione della barriera intestinale, visto che gioca un ruolo fondamentale nell’elasticità delle fasce elastiche nel piccolo intestino affinché le fitte giunture operino normalmente.
Per cui se siete carenti di vitamina D, le fasce elastiche che mantengono compatte le giunture non funzionano correttamente, permettendo a materiale estraneo di filtrare entrando in circolo nell’organismo e provocando stati infiammatori.

ALIMENTI: DA SAPERE

Attenzione al frumento deglutinato in quanto è troppo è troppo lavorato e molte persone affette dalla celiachia sono stati male lo stesso.
Senza glutine abbiamo anche il Tef (ricco di silicio, calcio, ottimo per fare il pane), il Sorgo, il miglio, il grano saraceno (che oltretutto ha molti minerali).

NOTE
1. Los Angeles, United States, Departments of Medicine and of Microbiology, Immunology, and Molecular Genetics, UCLA School of Medicine, Los Angeles, CA, United States.
2. Groschwitz K.R. and Hohan S.P. (2009). “Intestinal barrier function: molecular regulation and disease pathogenesis.” J. Allergy Cl. Imm. Cincinnati, Ohio 45229, USA.

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

2 Risposte a “Celiachia: alcuni consigli”

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