Metamedicina: il dolore lombare

Secondo la Metamedicina ogni sintomo (dolore, malattia ecc..) che il corpo ci invia è un messaggio. Quindi l’organo che ci fa male, ci può indicare la soluzione. Le emozioni negative protratte nel tempo creano dei blocchi energetici che si somatizzano trasformandosi in disagi e quindi in malattie. Ogni parte del nostro corpo ha una sua chiave di lettura. La malattia viene intesa come una mancanza di armonia psico-fisica a seconda delle zone nella quale si presenta.

Se consideriamo la schiena e la colonna vertebrale come il nostro sistema di sostegno, composta da 33 segmenti ossei (vertebre) articolati tra loro per mezzo dei dischi intervertebrali che permettono i movimenti delle vertebre stesse. La possiamo dividere in cinque regioni: cervicale o nuca (7 vertebre), toracica o dorsale (12 vertebre), lombare (5 vertebre), sacrale (5 vertebre fuse insieme in un unico osso) e coccigea (4 vertebre). La schiena e la colonna vertebrale rappresentano non solo la verticalità dell’essere umano ma anche protezione e sostegno. Tale struttura costituisce, infatti l’asse su cui poggia il resto del corpo, e che permette il controllo neuromuscolare di quasi tutto l’organismo attraverso il midollo spinale in essa racchiuso. La colonna vertebrale, pertanto, costituisce l’impalcatura dell’organismo, alla quale si attribuisce la solidità e la capacità di supportare carichi ingenti ed è la sede principale dove si scaricano non solo i pesi fisici ma anche quelli emotivi.
I malesseri della schiena suggeriscono, pertanto, diverse interpretazioni e messaggi che il nostro corpo ci comunica a seconda della loro localizzazione (cervicale, dorsale, lombare, sacrale, coccigea) e della modalità con cui si presentano. Vediamo cosa succede a livello cervicale e lombare .

Il dolore lombare. La zona lombare è situata nella parte bassa della schiena, sopra i glutei, all’altezza dei reni (regione che permette di camminare eretti, di muoversi in maniera autonoma e libera). La lombalgia ad esempio impone di fermarsi o quantomeno di rallentare nei ritmi o nei modi in alcuni ambiti della vita. Il più delle volte è un dolore (“colpo della strega”) che impedisce di muovere il bacino e permette solo una goffa camminata con il tronco piegato in avanti. Chi incorre periodicamente in disturbi in questa zona non c’è la fa più a sostenere o sopportare qualcosa: un lavoro particolarmente pesante, una situazione problematica esistenziale familiare, lavorativa, di non riuscire a pagare i debiti, di perdere il lavoro, senso di insicurezza, impotenza nel cambiare certe situazioni della propria vita (insicurezza sul piano materiale).

La lombalgia è un disturbo che segnala, molto spesso, una forma di ribellione, quando ci si sente impotenti davanti alle difficoltà ed al peso della propria vita. Il disturbo ed il blocco si manifestano dopo una forte tensione: chi voleva offrire un’immagine “tutto di un pezzo” è costretto a “piegarsi”, chi voleva, invece, fuggire o trasgredire ha un alibi per non farlo. La temporanea immobilità, inoltre, determinata da tale malessere, costituisce anche una facile occasione per delegare, se pur forzatamente, ad altri alcune responsabilità.

Nella Metamedicina nel momento in cui comprendiamo il linguaggio del corpo, aiutiamo anche la nostra coscienza a risvegliarsi. Perchè il nostro corpo esprime ciò che viviamo ed i sintomi sono il linguaggio dell’inconscio.

Pubblicato da Paolo

Consulente ed animatore del seminario LME presso la scuola di Metamedicina di Claudia Rainville.

2 Risposte a “Metamedicina: il dolore lombare”

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