Sindrome del Tunnel Carpale – dott. Origa

E’ veramente necessario l’intervento chirurgico? Terapia e cura con omeopatia, omotossicologia, fitoterapia e terapia fisica.

Dai sintomi come formicoli, perdita di forza fino alle cause della compressione del nervo mediano. Diagnosi e cura anche grazie alla medicina alternativa: rimedi e le terapie naturali non invasive.

Tutto comincia con dei fastidiosi formicolii notturni a una o a tutt’e due le mani, che disturbano il sonno procurando numerosi risvegli: basta muovere un pò le mani e subito i formicolii scompaiono e si può riprendere a dormire. Poi compare dolore irradiato al gomito e quando, dopo qualche mese, i formicolii sono costanti e, prendendo un piatto (magari quello del servizio buono) messo sul piano alto della credenza: paf!!!! ci scappa dalle dita e si rompe perchè le dita non sono riuscite a trattenerlo, allora si corre dal medico che sentenzia:” Eh, si, è proprio un bella Sindrome del Tunnel Carpale!”.

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Che cos’è la Sindrome del Tunnel Carpale

Il Tunnel Carpale è una struttura ossea che si trova sulla faccia palmare della mano, al confine col polso. Qui troviamo otto ossicine disposte su due file di quattro, che vanno a formare le Ossa del Carpo su cui è stesa una struttura fibrosa che prende il nome di Legamento Trasverso del Carpo, che forma una sorta di tetto sulle ossa del carpo. Tra le ossa ed il legamento passa il Nervo Mediano, che, originato dal Midollo Spinale che si trova nella colonna cervicale, si è portato fino alla mano percorrendo tutto l’arto superiore, per innervare i muscoli e dare sensibilità alla prime tre – quattro dita della mano.

Quando il Tunnel formato dal legamento e dalle ossa del carpo si “restringe” il nervo mediano ne soffre, non è più nutrito adeguatamente e si infiamma dando quei fenomeni che abbiamo descritto: Formicolii (parestesie in termine medico), dolori all’avambraccio, perdita di forza dei muscoli che stanno alla base del pollice (Eminenza Thenare) e che consentono di opporre il pollice alle altre dita: movimento che ci distingue dai nostri cugini primati, le scimmie, che non possiedono questa capacita; ed ecco che allora non riusciamo a tenere gi oggetti tra le dita perchè ci sfuggono, e diventa difficile anche tenere la penna fra le dita per scrivere; figuriamoci poi se dobbiamo fare dei lavori di precisione….

Sindrome del Tunnel Carpale : Sintomi e Cause

I formicolii alle dita delle mani, dapprima notturni e saltuari poi continui, tutti i giorni mattino e sera; le mani e le dita a volte possono gonfiarsi e può comparire dolore che si irradia verso il gomito; infine si ha il deficit di forza delle dita quando devono afferrare un oggetto. Il Nervo Mediano si infiamma quando lo spazio del Tunnel Carpale si restringe, perciò sono in gioco movimenti ripetuti di flesso estensione del polso, traumi che modificano l’ anatomia del polso, situazioni come gravidanza, menopausa o l’uso di contraccettivi che fanno ispessire il legamento.

Per questo motivo spesso la Sindrome del Tunnel Carpale (STC) colpisce soggetti che lavorano nella industria manifatturiera: tessile, meccanica, alimentare, calzaturiero, pelletterie etc: oppure persone che lavorano con attrezzi vibranti (martelli pneumatici). Ma anche l’impiegato\a che usa il mouse tutto il giorno, se lo usa scorrettamente è a rischio per la STC Alcune patologie come l’Artrite Reumatoide o l’ipertiroidismo, artriti o artrosi deformanti, fratture del polso possono essere correlate con la STC.

Le donne sono statisticamente più colpite degli uomini e questo sembrerebbe favorito dalla presenza degli ormoni estrogeni che facilitano le condizioni di edema.

I disturbi hanno una manifestazione notturne perchè durante il sonno il polso assume più facilmente posizioni che comprimono il nervo già sofferente, e perchè è più facile l’accumulo di liquido infiammatorio (edema)

Sindrome del tunnel carpale : Diagnosi

Il racconto (Anamnesi) che fa la persona sofferente, per le caratteristiche con cui si manifesta il disturbo, la presenza di alcuni segni caratteristici alla visita (Segno di Tinel, Segno di Phalen) orientano già verso l’ipotesi di STC. Sono utili la Radiografica del Polso per Tunnel Carpale e l’Ecografia del Polso: la prima mette in evidenza eventuali disturbi ossei e la seconda evidenzia lo stato del Legamento Trasverso del Carpo e la presenza di edema nel Tunnel.

L’indagine Elettromiografica Elettroneurografia (EMG/ENG), che consiste nell’utilizzare dei piccoli aghi che, infissi sulla pelle, registrano l’attività del nervo e del muscolo, ci consentono d avere, con una certa sicurezza la diagnosi di STC e danno un idea della sua gravità. Tuttavia se i disturbi sono nella fase iniziale, spesso anche questa indagine può non essere significativa e allora va ripetuta dopo uno o due mesi dalla prima.

È importante accertarsi che non esistano concomitanti disturbi infiammatori a carico del Rachide Cervicale e del gomito perché potrebbero simulare o aggravare il quadro di STC.

Sindrome del Tunnel Carpale : Terapia chirurgica

L’Intervento Chirurgico NON È la soluzione di PRIMA SCELTA.

Innanzi tutto è utile, laddove possibile, ridurre tutte quelle condizioni ambientali che hanno determinato la comparsa della STC (movimenti ripetuti, posizioni viziate etc)

Sindrome del Tunnel Carpale :Terapia Farmacologica

La Terapia Farmacologica si avvale da un punto di vista allopatico dei classici Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei (FANS) che possono ridurre l’edema ed attenuare il dolore ma hanno spesso effetti collaterali fastidiosi a livello gastrico, intestinale o renale.

L’utilizzo del Cortisone in infiltrazione riduce solo momentaneamnte il disturbo ma puà determinare una sofferenza del tendine che, nel tempo, fa peggiorare la STC.

Sindrome del Tunnel Carpale : Medicina Alternativa

Nella Medicina Alternativa si possono utilizzare i fitoterapici come l’Harpagophytum P. (Artiglio del Diavolo), Spiraea U., Salix A. Erigeron C. in Tintura Madre (TM), da sole od in associazione. Anche per queste sostanze va adottata cautela nelle donne in stato di gravidanza, e se si assumono contemporaneamente anticoagulanti o cortisonici (sopratutto per l’Artiglio del Diavolo, mentre per gli altri i rischi sono solo legati al dosaggio) ed è meglio assumerli sotto controllo di un esperto.

Sindrome del Tunnel Carpale : Omeopatia e Omotossicologia

L’Omeopatia e la Omotossicologia possono aiutarci con la Ruta Graveolens 7 CH; Colocynthis H (va bene per le parestsie), Aesculus C., Bryaconheel, sempre sotto controllo del terapeuta.

Anche l’Oligolitoterapia dà ottimi risultati con l’assunzione di Magnesio o Manganese

L’uso di sostanze Neurotrofiche, cioè che nutrono il nervo, trova la sua ragione nel fatto che il Nervo Mediano infiammato è scarsamente nutrito e perde facilmente quella sua guaina protettiva detta guaina Mielinica formata da lipidi. Le vitamine del complesso B intervengono nel metabolismo e nel corretto utilizzo dei lipidi da parte dell’organismo, ripristinando la guaina mielinica; l’Acido alfa lipoico, è un naturale contenuto nei broccoli, spinaci, carni rosse e visceri (organo e cuore), consente la rigenerazione del glutatione dell’acido ascorbico (vit. C) altri antiossidanti; gli antiossidanti ci aiutano a ridurre i danni che si creano durante un processo infiammatorio. Analogo effetto ha la Bromelaina, un gruppo di enzimi estratti dall’ananas con funzione antiinfiammatoria; altre sostanze utili sono gli omega tre e omega sei, il magnesio ed il selenio.

Sindrome del Tunnel Carpale : Terapia Fisica

La Terapia Fisica si avvale di strumenti quali gli ultrasuoni, la jonoforesi, il laser, la magnetoterapia, le onde d’urto. Una loro sapiente combinazione è in grado di ripristinare la corretta funzionalità degli organi contenuti nel tunnel carpale, riducendo o facendo scomparire i sintomi. Alcuni consigliano l’uso di un tutore rigido in materie plastiche di vario genere: la rigidità forzata della articolazione se da un lato giova al nervo perchè mette a riposo l’articolazione, nella lunga distanza questo riposo forzato può portare ad una ipofunzionalità della articolazione stessa con disturbi più intensi di quelli originari.

Sindrome del Tunnel Carpale : Yoga postura e stiramento muscolare.

Uno studio del 1998 condotta da Marianne Garfinkel negli USA, (pubblicato in uno dei maggiori giornali scientifici americani – Giornale della Associazione Medica Nordamericana) ha dimostrato come la pratica del regime yoga di base, con 11 posture di rafforzamento, stiramento e bilanciamento degli arti, consente il riallineamento posturale, rinforzando il polso può migliorare la sintomatologia della STC . L’uso di questi sistemi terapeutici, ben dosato è in grado di allontanare la possibilità dell’Intervento chirurgico che spesso viene presentato come la prima ed unica soluzione possibile.

L’intervento chirurgico è solo una delle possibili opzioni, preferibilmente l’ultima.

In realtà l’intervento chirurgico è solo una delle possibili opzioni, come abbiamo visto e, preferibilmente l’ultima, cioè quella cui ricorrere quando tutti i sistemi adottati fra quelli sopra indicati non sono più in grado di dare beneficio

L’Intervento è effettuato in Day Hospital. In anestesia locale si pratica un’incisione al di sopra del tunnel carpale: incidendo il legamento trasverso del carpo si libera il Nervo Mediano. La mano va lasciata a riposo per qualche giorno e poi si riprende gradualmente ad usarla, coadiuvandosi con tutte quelle sostanze che possono aiutare il nervo a “riprendersi”- vit.B, Acido Lipoico etc. e col sapiente utilizzo delle terapie fisiche, magnetoterapia in primis. In ogni caso è bene affidarsi al consiglio di uno specialista e sentire anche più di un parere prima di prendere una qualsiasi decisione.

Dott. Eugenio Origa

www.naturopataonline.org

5 Risposte a “Sindrome del Tunnel Carpale – dott. Origa”

  1. Buongiorno, sono Giuseppina,una donna di 33 anni che convivene da circa 10 anni con il tunnel carpale. Il dolore si é manifestato durante la stagione estiva lavorando in un ristorante. Gli esami hanno confermato i miei dubbi, ma le soluzioni non mi convincevano ( antidolorifici che ho preso solo 2 volte). Ho iniziato a fare ricerca su internet e un mio “collega di dolore” mi consigliò di assumere complesso di vitamina B con l’aloe vera, quindi ho iniziato ad assumere periodicamente il lievito di birra e l aloe tutto in capsule. Tale rimedio é stato efficace, soprattutto perché ha ridotto il dolore notturno e il gonfiore… finché ho scoperto di essere intollerante al lievito. Ora lavoro in un azienda agricola, e a periodi,durante la notte, il dolore si fa intenso. Durante il giorno non ho altri problemi. Mi potrebbe consigliare qualcosa di naturale? Grazie

    1. Gent.ma Giuseppina, ha mai provato l’MQC della Naturalpoint (in polvere) ? Un cucchiaino per 2-4 volte al giorno si rivela eccezionale per i dolori. Pensi che viene usato con successo anche nelle metastasi ossee al posto della morfina (in questo caso chiedere sempre al proprio medico). In ogni caso l’intolleranza al lievito mi fa pensare ad una candida intestinale: ci ha mai pensato? Provi a darci un’occhiata. In ogni caso, in alternativa al lievito provi un complesso di vitamine B di una buona marca (Naturalpoint, Long Life, Solgar tanto per fare alcuni nomi). Buona giornata.

  2. Buonasera, grazie per aver risposto velocemente. Ora proverò mqc, finché il dolore non si farà meno intenso. Non ho mai pensato alla candida intestinale, e leggendo il suo articolo a proposito riscontro alcune congruenze. Prima fra tutte problemi alla pelle… che non ho mai risolto. Gli altri sintomi più che altro sono passeggeri, e quindi non saprei fino a che punto contano. Un’altro particolare che mi é stato detto è che ho il fegato che lavora troppo, non so in che maniera potrebbe influenzare il tutto.
    Grazie ancora
    Giuseppina

    1. Il fegato elimina le tossine, e se c’è rabbia o paura per il proprio futuro, può fare troppo e tendere a risccaldarsi. Per cui poi non lavora più bene (è una spiegazione moooolto semplificata). Inizi con l’MQC, poi lavorari su fegato e candida, un passo alla volta. Sono felice di averla aiutata. Buon lavoro.

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