Sale dell’Himalaya

Dopo quanto scritto sul binomio salutare acqua-sale, non mi resta che concludere il discorso descrivendo alcune delle possibili applicazioni della soluzione idrosalina.

Fermo restando che l’assunzione di sale Himalayano disciolto in un certo modo nell’acqua non è una terapia, ma piuttosto un modo naturale e salutare di ripristinare l’equilibrio del nostro organismo, passiamo ora alla fase pratica e cioè, come inserire il sale cristallino alla vita di tutti i giorni, traendone beneficio.
E’ essenziale innanzi tutto comperare il sale giusto: per motivi ovvi (sia di estrazione che di lavorazione), ha un costo diverso dal sale raffinato, anche se in realtà, dura veramente molto.
Ci sono certamente dei negozi di alimentazione biologica oppure delle erboristerie di fiducia che lo propongono in sacchetti o contenitori di plastica: il costo varia dai 9 ai 14 euro circa, ma vi posso assicurare che ne vale la pena.
Allo stesso modo dovremo procurarci dell’acqua di buona qualità da usare assieme al sale: ottima per lo scopo è certamente l’acqua di sorgente di montagna, ma siccome non tutti abbiamo la fortuna di poterne disporre, possiamo optare per acque con residuo fisso inferiore ai 50 mg/lt e con pH compreso fra 6,4 e 6,8 (reperibili sempre nei negozi biologici oppure in qualche ipermercato lungimirante).

Prendete un contenitore in vetro della capienza di circa ½ litro o anche meno, riempitelo per poco più della metà di acqua e immergetevi all’interno 2-3 pietre di sale cristallino.
Lasciate che acqua e sale si fondano insieme, la qual cosa richiederà certamente dalle quattro alle dieci ore di tempo, durante il quale potreste, per iniziare al meglio a pulire il vostro corpo, ad alimentarvi con sola frutta. L’autunno è il mese magico dell’UVA, il latte vegetale per eccellenza, l’elisir di lunga vita, il toccasana per pulirci in profondità.

Dal momento in cui avrete immerso il sale nell’acqua, potrete notare di come i cristalli lentamente inizieranno a rimpicciolirsi, fino al momento in cui la loro grandezza rimarrà stabile, avendo raggiunto la massima concentrazione salina nell’acqua, cioè la saturazione naturale al 26%.

Finchè i cristalli saranno visibili nel vasetto, avrete la certezza che la soluzione idrosalina è satura e potete usarla come descritto più avanti.
Solo facendo diminuire la concentrazione tramite l’aggiunta di ulteriore acqua, i cristalli riprenderanno a sciogliersi, fino a ritornare alla saturazione del 26%; nel caso in cui i cristalli di sale scomparissero, prima di utilizzare la soluzione sarà opportuno aggiungere dell’altro sale per garantire la saturazione naturale.

La conservazione della soluzione non richiede accorgimenti naturali, in quanto l’acqua salina satura non consente la proliferazione di microrganismi come germi, virus, funghi e batteri, essendo appunto sterile. In pratica non ha date di scadenza, sempre ché, è importante ribadirlo, la soluzione sia satura al 26%.

Come iniziare? Prelevate ogni mattina mezzo cucchiaino (da caffè) di soluzione satura al 26% dal vasetto e mettetelo in un bicchiere di acqua di buona qualità. Bevete il bicchiere a digiuno, ed attendete almeno 15 minuti prima di fare colazione. In alternativa potete anche diluire il cucchiaino di soluzione in un litro di acqua da bere a sorsi durante la giornata.
Una volta assunta la soluzione, il nostro corpo tratterà le vibrazioni del sale cristallino per circa 24 ore.
Nei testi si parla addirittura di somministrazione a bambini (poche gocce), anche eventualmente aggiunte alle pietanze visto che il gusto generalmente è molto salato, ma bisogna valutare caso per caso, e sempre con il parere del proprio pediatra.

E’ importante avvisare che la soluzione idrosalina permette al nostro organismo di liberarsi delle scorie presenti, sia derivante da alimenti spazzatura che dal nostro ambiente, anche attraverso fenomeni che possono manifestarsi tramite febbricola, diarrea, mal di pancia, ed altro ancora, ma che comunque non durano solitamente più di uno, due giorni.
Eventualmente è possibile diminuire la quantità di soluzione, fino a trovare quella adatta alla propria persona.

Un altro modo per trarre vantaggio dalla soluzione idrosalina, è quello di inalarla attraverso il naso: riempite una pentola larga con 1-2 litri di acqua e riscaldatela finchè non inizia ad uscire il vapore. Aggiungete all’acqua 20 gr di sale cristallino macinato fino o grosso, e quando si sarà completamente sciolto, levate la pentola dal fornello ed adagiatela su di una tavola (facendo attenzione a non scottarvi e a non rovinare la tavola!). Copritevi il capo con un asciugamano grande ed inalate il vapore idrosalino per 10-15 minuti. Una volta terminata l’operazione, avrà luogo un’eliminazione delle tossine tramite catarro o muco nasale. Potete ripetere l’operazione anche più volte al giorno.

La soluzione idrosalina al 1% (diluendo 1 gr di sale cristallino in 100 ml di acqua tiepida) è ottima per fare gargarismi e sciacqui in caso di infiammazioni della mucosa boccale o della gola, ma anche per effettuare il lavaggio oculare: in questo caso abbiate cura di eliminare accuratamente il trucco eventuale dell’occhio, inclinate la testa all’indietro e versate una parte della soluzione tiepida nell’occhio, avendo cura di tenerlo aperto e di farlo roteare più volte per qualche minuto.

Questi sono solo alcuni degli usi che si possono fare con la soluzione idrosalina satura, anche se già questi possono dare un’idea approssimativa della sua forza ed energia. In ogni caso resta da valutare ogni singola situazione chiedendo al proprio medico di fiducia, e ricordandosi comunque che il sale è controindicato in caso di ipertensione e malattie cardiovascolari importanti.
Esistono degli ottimi testi in commercio, adattissimi per approfondire e capire meglio una tecnica che veramente può aiutarci a vivere meglio, un po’ più in equilibrio con il nostro meraviglioso corpo.

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

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