Alghe e ananas per lo stomaco
Il fenomeno del reflusso gastroesofageo è una delle malattie moderne in più veloce sviluppo, perlomeno a giudicare dall’enorme aumento di pubblicità per i farmaci a questo scopo, e raggiunge forse il 10% della popolazione. Si può affrontare tale malattia con dei sintomatici che allevino immediatamente il bruciore, utilizzando rimedi a base di alginato, una sorta di mucillagini estratte dalle alghe. Sono pastiglie che inghiottite dopo i pasti, si gonfiano d’acqua nello stomaco producendo letteralmente un tappo di materiale gelatinoso, impedendo la risalita degli acidi, e formando al tempo stesso uno strato protettivo della mucosa gastrica. Bisogna comunque gestire lo stress, vera causa del problema, che nell’uomo colpisce di più lo stomaco e nella donna l’intestino.
Nel frattempo possiamo contenere questo stato con buone dosi di bromelina di ananas, un potentissimo antinfiammatorio. Questa agisce su tutto il corpo compreso l’intestino, che molto probabilmente contribuisce all’infiammazione dello stomaco. E’ importante gestire la cosa con i fermenti intestinali, per sostenere, alimentare i nostri batteri “ buoni “, e farli competere meglio con i batteri pro infiammatori intestinali. Correggere la dieta è fondamentale, non soltanto limitando fortemente o diluendo, alimenti ovviamente irritanti come alcol, caffè, limone, aceto, fritti eccetera, ma anche i dolci e soprattutto il cacao, perché pro infiammatori del corpo.
Nell’intestino è anche possibile la presenza di una candidosi, dovuta ad abuso farmaci ed eccesso di dolci. Oltre a cambiare la dieta è quindi indispensabile l’uso del Lapacho (Tabebuia) come anticandida, che oltretutto combatte efficacemente l’Helicobacter pylori nello stomaco, assieme a rigenerare il muco gastrico, in genere compromesso da certi farmaci. In questo caso il Lapacho va utilizzato in decotto (per evitare l’alcol). Tra l’altro è una pianta di buon sapore e quindi piacevole, oltre ad essere un ottimo stimolante immunitario.
Walter Pansini