Osteoporosi: quello che non dicono

Al giorno d’oggi per fronteggiare l’osteoporosi viene raccomandata caldamente l’assunzione di latte e latticini senza sapere che attualmente NON ESISTONO studi in doppio cieco* della durata di almeno 10 anni sull’effettiva assunzione del calcio (presente in latte e latticini) da parte delle nostre ossa; inoltre chi conosce bene il funzionamento del nostro organismo, sa che il livello di calcio ematico (del sangue) non è fattore determinante d’insorgenza dell’Osteoporosi (oltretutto il calcio presente nel siero viene utilizzato per perseguire altre finalità, quali per esempio la coagulazione ematica). Infatti è possibile che l’Osteoporosi si verifichi anche con livelli di calcio ematico normali.

Un altro dato importante è che la frequenza di Osteoporosi è più elevata nelle popolazioni che consumano ampie quantità di latte rispetto a quelle che non ne fanno un uso di routine ad ogni pasto; in America e Norvegia l’osteoporosi è uno dei più temuti flagelli che colpisce donne ed anziani. Mentre in Giappone, dove il consumo del bianco nettare e dei suoi derivati è quasi nullo, tale problema non sussiste.

Oltretutto, a ben pensare, mucche/elefanti/oranghi ed animali simili, con possenti ossature, non mangiano latte ogni giorno per far si che le loro ossa rimangano salde; la loro forza deriva dalla natura, sottoforma di vegetali, cioè silicio, che il corpo trasforma poi in solido calcio. Per noi umani il processo è lo stesso.

Perché quindi veniamo convinti che senza latte le nostre ossa ne risentono? Se fate un rapido calcolo delle marche di latte vendute nella nostra nazione, vi fate un po’ l’idea del bussines che esiste: e se poi fate un salto al supermercato e contate i diversi tipi di formaggi, burro, mozzarelle e ricotte (senza dimenticare tutti i prodotti in cui il latte è presente come addensante o eccipiente), confermate appieno l’ipotesi che si era formata inizialmente nella vostra mente.
Se alla fine poi vi informate in giro (anche tramite internet) del basso costo per mantenere un animale da mungitura fermo bloccato nei baracconi ed alimentato a misture derivanti da tutto quello che viene “buttato via” dall’industria (medicinali scaduti compresi), avete il quadro completo.

Ma allora? Come spiegare l’Osteoporosi?
Troppe proteine animali (latte e carne) producono un eccesso di ceneri acide (a seguito dell’ossidamento) che sovraccaricano le naturali capacità di neutralizzazione e smaltimento degli acidi. Un organismo inizialmente prenderà il sodio necessario per neutralizzare l’acidificazione incombente, dalla sua riserva Alcalina: una volta esaurita quella (a seguito dell’esagerato e continuativo abuso di proteine animali come carne, latte, ecc.), sarà costretto a prelevare il calcio dalle ossa per tamponare l’eccessiva acidità causata).

Oltertutto in base ad una statistica effettuata sui test delle intolleranze, il 70-80% delle persone non tollera latte, latticini e yogurt (anche se una buona parte di queste persone può ripiegare su prodotti caprini/pecorini).

Dove trovare allora le riserve di calcio adatte alla struttura ossea?
A questo proposito diventa utile citare McDougall: “Le verdure contengono sufficienti quantità di calcio per soddisfare il fabbisogno sia dell’adulto che dell’individuo in accrescimento.”
L’equiseto, o coda cavallina apporta una buona dose di calcio al nostro organismo: un buon sistema è miscelare polvere di equiseto con miele di castagno in parti uguali, e mangiarne un cucchiaio ogni giorno.
Altri ottimi integratori naturali di calcio sono le mandorle in primis, e tutta la frutta secca immediatamente dopo. Abituatevi a tenerne una scorta in casa e mangiatene al posto della merenda pomeridiana, o come snack veloce in ufficio. Ne guadagnerete in linea ed in salute.
Se poi avete dei bambini piccoli, macinate 10 mandorle e offrite loro questo ben di Dio con un cucchiaino: questo dai 10 ai 15 mesi, perché poi imparerà a sgranocchiare semi e semini da solo. L’essenziale è variare: oggi mandorle, domani un pugno di semi di girasole, dopodomani 10 nocciole.
Un’ultima raccomandazione: biologiche, mi raccomando!

* in doppio cieco significa che vengono scelti due gruppi di persone di numero consistente, di cui il primo segue l’esperimento studiato (nel nostro caso, l’assunzione di latticini in rapporto con l’osteoporosi), mentre il secondo segue un esperimento diametralmente opposto (per esempio, niente latte e latticini nella dieta, e rapporti con l’osteoporosi).

Bibliografia:
– Salvate il vostro corpo – Kousmine – ed. Tecniche Nuove
– Medicina ortomolecolare – Panfili – ed. Tecniche Nuove

Questi consigli non sostituiscono il vostro medico.

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

2 Risposte a “Osteoporosi: quello che non dicono”

  1. Se fosse così facile, perché pochi ne sono a conoscenza?
    Secondo Lei basterebbe mangiare un po’ di mandorle?
    Cerco un’alternativa seria ai bisfosfonati, ma la Sua ricetta non sembra, purtroppo, affatto convincente. Credo che la cosa sia un poco più complessa di come la descrive Lei.

    1. Gent.le Marzia,
      ovviamente si, lei ha ragione, non è facile. Del resto questo non è un sito medico, sono indicazioni informative, dove si danno alcune idee, consigli, che poi ognuno di noi mette in pratica magari con l’approvazione del proprio medico curante. Non siamo tutti uguali, deve tener conto anche di questo.
      Che l’infiammazione (con alla base acidosi) sia alla base dell’osteoporosi lo dicono molti studi su presenti su PubMed, e che si possano usare rimedi naturali per fronteggiarla (anche questo ci sono un sacco di studi sempre su PubMed, purtroppo solo in inglese). Cerchi studi recenti con Acido Lipoico, zenzero e NAC, vedrà che troverà qualcosa di utile. Purtroppo questo articolo è datato, non sono riuscita ad aggiornarlo con gli ultimi studi che ho seuguito per mancanza di tempo. Buona ricerca.

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