L’oro sulla pelle

L’oro ha sempre suscitato un’aspettativa importante anche in campo erboristico. Basti pensare al mito alchemico rinascimentale dell’oro potabile, o monoatomico, capaci di donare salute e vita lunghissima, fino al settecentesco conte di Saint Germain, che sarebbe divenuto immortale. Senza chiedere troppo, possiamo però accontentarci di una sua potente azione antinfiammatoria, se presente come oro colloidale in una crema.

Vi si trova in forma di nanoparticelle costituite da pochi atomi, che corrisponde a quella in cui i minerali sono sciolti nel sangue, quindi particolarmente utilizzabile per la nostra biologia. Addirittura, per la loro capacità di penetrare le cellule fino al nucleo cellulare, negli USA si stanno sperimentando le nanoparticelle di oro come veicolo contenenti all’interno il Cas9 e il frammento di RNA per modificare il DNA.

Mentre l’uso dell’argento come antibiotico e antimicotico è continuo dal tempo degli antichi greci, solo modernamente si è tentato di usare l’oro sulla scia di un mito che inizia con gli antichi egiziani, i babilonesi, ma che viene sostenuto da studi americani pubblicati negli anni ‘40 sull’artrite reumatoide, confermati anche nel 1960 da un lavoro dell’ Empire Rheumatism Council inglese, fino a studi attuali sulle nanoparticelle di oro in terapia.

Quello che abbiamo osservato ormai da tempo è l’azione sicuramente antinfiammatoria ma forse rinforzante se non ringiovanente dei tessuti su cui viene applicato, inoltre agisce anche nelle parti immediatamente sottostanti. In definitiva ha un brillante uso sintomatico sulle alterazioni della pelle come irritazioni da mascherina, pruriti, eczemi di ogni natura, ustioni, punture di insetto, desquamazione, taglietti da irritazione o carenze vitaminiche; agisce anche sulle infiammazioni sotto pelle come artrite e dolori cervicali, veloce rimarginazione delle ferite non sanguinanti, ma si scoprono continuamente nuove applicazioni grazie all’entusiasmo che si crea nei consumatori. Per via interna ha un’azione brillante sul cervello, anche se non risolutivo ma limitato al periodo di assunzione.

Walter Pansini Il Piccolo domenica 10 gennaio 2021

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

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