Intossicazione da ARSENICO

L’arsenico non presenta né odore né sapore. Questa caratteristica ha reso l’arsenico un veleno per i “delitti perfetti”, perché a bassi dosaggi provoca una morte pressoché uguale a quella naturale. Da ricordare che a piccolissime dosi l’arsenico è utile per il nostro organismo, perché pare migliorare le attività di alcuni neurotrasmettitori del SNC.
La produzione mondiale di arsenico, sottoforma del relativo ossido è intorno a 59.000 tonnellate l’anno, molto al di sopra delle richieste industriali: Triioduro di arsenico Farmaco per la cura di dermatiti , Acido arsenioso Farmaco per la cura di malattie delle pelle, Acido arsenoacetico Farmaco veterinaria

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L’Arsenico (As) è un metalloide la cui presenza In natura si trova solitamente in piccole quantità, nelle rocce, nei suoli, nelle polveri e nell’aria (Onishi,1955). E fin qui nessun problema, ma purtroppo viene utilizzato in molti prodotti e processi industriali: utilizzo di e l’utilizzo di biomasse di recupero emissioni da riscaldamento domestico, incenerimento, traffico veicolare ed aereo, spesso divenendo un contaminante significativo.
per la conservazione del legno e in agricoltura come pesticida. Attualmente è impiegato nelle produzioni industriali in diversi settori come il ceramico, il farmaceutico, il conciario, la produzione del vetro, la produzione dei pigmenti e delle vernici, la componentistica elettronica, i fuochi pirotecnici, ecc.
Perché c’è il problema dell’arsenico?
Il problema si pone perché questo elemento estratto dalle rocce e usato massicciamente nelle industrie, viene poi disperso liberamente nell’ambiente. Ciò non comporterebbe alcun problema se non fosse tossico per gli organismi viventi. Infatti se assunto in quantità superiori ai 200 µg ha effetti gravi sulla salute, anche cancerogeni.

L’arsenico trova svariati utilizzi nelle attuali produzioni industriali. In particolar modo nella lavorazione delle pelli, nella produzione del vetro, nella produzione dei pallini per le cartucce da caccia (contaminando assieme al piombo il terreno dove cade).

Tutte le fonti di arsenico, rischiano di contaminare vaste aree e suoli destinati all’agricoltura (Chilvers and Peterson, 1987; Schraufnagel, 1983) e la sua presenza nei suoli e nei corsi d’acqua fa si che tale elemento si rinvenga nei tessuti di diverse specie vegetali, e quindi la dieta è una delle principali vie di esposizione dell’uomo (Nriagu, 1988; WHO, 1981). Il problema della presenza di As nell’acqua è noto fin dagli anni 80, quando numerosi studi hanno riscontrato elevati livelli di As nelle risorse di acqua freatica, inducendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) a fissarne il livello nell’acqua potabile a 10 g/l (o di 0.01 mg/l).

Nel 2010 L’Unione europea ha bloccato l’ennesimo tentativo dell’Italia di aumentare i limiti minimi di arsenico contenuti nell’acqua di rubinetto (per l’Oms l’arsenico è cancerogeno, perciò dal 2001 la Ue ha fissato precisi limiti) per poterla definire potabile. La motivazione è stata che gli alti limiti di questa sostanza possono favorire l’insorgenza di gravi malattie come il tumore. Esistono in commercio depuratori d’acqua per l’arsenico a base di materiali adsorbenti. Questi apparecchi, chiamati dearsenificatori, sono molto efficienti e permettono l’eliminazione quasi totale dell’arsenico.

Lo si trova nel legno trattato, pesticidi, antiparassitari, diserbanti e fertilizzanti, trattamenti fitosanitari.
Nemmeno l’alimentazione ne è esente: infatti viene inserito con l’incorporazione dell’acido arsanilico nei mangimi in quanto è un ottimo stimolatore di crescita per suini e avicoli, ed anche i pesci spesso contengono tracce di arsenico e di altri prodotti chimici. Lo si trova talvolta anche nelle acqua in commercio che comunemente beviamo.

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Anni fa c’è stato l’allarme arsenico nel riso degli Stati Uniti. A lanciarlo è stato uno studio dell’associazione Consumer Reports, che ha analizzato più di 200 campioni di una sessantina di prodotti, compresi gli alimenti per bambini. I risultati hanno mostrato che la maggior parte dei campioni contiene la forma inorganica di arsenico, e quello integrale presenta livelli più alti. In Italia, l’associazione medici per l’ambiente lancia l’allarme: stop all’arsenico nell’acqua. Può causare gravissime malattie. Arseniosi: E’una malattia che provoca: disturbi della pelle, cancro ai reni e alla vescica. Viene contratta ingerendo colture, in particolare riso, coltivate in terreni contenenti elevate quantità di arsenico o irrigate con acque provenienti da falde acquifere contaminate dall’arsenico.

Quando viene ingerito l’As, viene trasportato dal sangue nei diversi organi e tessuti del corpo. Dopo essere stato assorbito, si lega all’emoglobina e si deposita nel fegato, reni, polmoni, milza e pelle. Dopo 24h le concentrazioni negli organi iniziano a decrescere per l’eliminazione di As dall’organismo, che avviene principalmente con le urine, mentre nella pelle si assiste ad un incremento dei livelli per numerosi giorni. Quindi possiamo dire che il metabolismo dell’As nell’uomo è rapido perchè: in caso di intossicazione oltre la metà dell’As assorbito viene eliminata entro 48h.

SINTOMI DELL’INTOSSICAZIONE
La tossicità dell’arsenico dipende dalla sua forma chimica: quella organica è potenzialmente meno dannosa di quella inorganica che può causare lo sviluppo di patologie cancerogene.
I sintomi immediati di un avvelenamento acuto sono vomito, dolore addominale e diarrea, seguiti da torpore, formicolii, crampi e morte nei casi più estremi. In seguito ad ingestione di una quantità elevata di As si manifesta una gastroenterite che può essere seguita da shock e collasso cardiocircolatorio. Sintomi immediati: nausea, vomito, dolori addominali, irritazione cutanea, laringite.
Dopo un’ora: apparato circolatorio: aumento della permeabilità capillare, edema generalizzato, disidratazione, shock mortale; cute: effetto vescicante; – sistema nervoso periferico: neuropatia periferica sensitiva e motoria; – fegato: necrosi,cirrosi.

In caso di avvelenamento cronico, i sintomi sono più blandi all’inizio ma possono diventare molto pericolosi. I suoi effetti si palesano sulla pelle (pallore, lesioni cutanee, ipercheratosi palmare e plantare, cheratosi, irritazione cutanea, herpes, iperpigmentazione, melanosi, cheratosi, strie biancastre ungueali, ipercheratosi palmare e plantare, dermatiti e cancro della pelle, ), sul fegato (itterizia disfunzioni epatiche,), sull’apparato uro-genitale ( danni renali e cancro alla vescica, disturbi sfera riproduttiva, complicazioni durante la gravidanza, anomalie fetali, parto prematuro, basso peso alla nascita), sul sistema nervoso (malattie neurologiche, neurite periferica, polinerutie, anoressia, disordini neuro comportamentali, perdita di memoria, basso quoziente intellettivo, disturbo dell’attenzione, deficit cognitivi, debolezza, vertigini, ecc.), sul sistema gastro-intestinale (alito agliaceo, stomatiti, diarrea, irritazione dello stomaco e degli intestini dolori addominali, ecc.), sull’apparato respiratorio (mal di gola, – irritazione dei polmoni tosse cronica, respiro corto, bronchite, disturbi respiratori e cancro ai polmoni, ecc.), sul sistema cardio-vascolare (produzione ridotta dei globuli rossi e bianchi del sangue, malattie cardiovascolari e cardiache, spasmi muscolari, vasodilatazioni, ecc.), ed anche in altre parti (alopecia, cefalea, diabete di tipo 2, ECG anomalo, debolezza muscolare, edema, febbre, gozzo, anemia, disturbi agli occhi, problemi di guarigione, bassa resistenza alle infezioni, cancro linfatico, ecc.).

Gli effetti invece di una esposizione prolungata nel tempo di almeno 5 anni, attraverso l’acqua potabile e il cibo, avverte l’Oms, iniziano dalla pelle, con cambiamenti nella pigmentazione, lesioni cutanee sulle palme delle mani e le piante dei piedi e possono essere precursori di un cancro alla pelle. L’arsenico in forma inorganica e’ naturalmente presente in alti livelli nelle falde di diversi paesi, tra cui Argentina, Bangladesh, Cile, Cina, India, Messico e Usa. L’arsenico e’ anche usato nel settore industriale come agente legante, nella produzione di vetro, tessuti, carta e munizioni, nonche’ in pesticidi, additivi alimentari e farmaceutici.
L’arsenico organico (arsenato) si trova in numerosi alimenti, in particolare nei pesci, mentre l’arsenico inorganico, o arsenico, si trova in pesticidi, birra, sale, acqua (che arriva dal rubinetto), vernici, cosmetici, pigmenti, veleni per topi, fungicidi, conservanti per legno, tappeti, mobili trattati con macchie, carte da parati.
Ma di recente è stato trovato anche nelle gallette di riso (purtroppo anche biologiche) dato che il riso assorbe il’arsenico presente nel terreno. Di recente inoltre (2010-2011) la FDA ha scoperto che il 90% del pollo americano contiene arsenico, dovuto ad un farmaco a base i arsenico noto come Roxarsone, che veniva mescolato al mangime pr i polli per rendere la carne più bella e il pollame più grande, ed anche per eliminare i parassiti.
Dopo questa rivelazione l’arsenico è stato rimosso dal farmaco (anche se sembra che l’industria farmaceutica in questione abbiaa messo sul mercato un farmaco simile), ma purtroppo tale sistema si continua ad usare in altri paesi.

Come avere la conferma di tale intossicazione?
Un sistema affidabile rimane sempre quello del test del mineralogramma del capello.

INTERESSANTE
Esiste una pianta che ha origine molto antica (Pteris Vittata) che è in grado di assorbire notevoli quantità di arsenico dal suolo. Uno studio recente sta valutando l’impiego di questa pianta sull’uomo nella disintossicazione da arsenico e nel decontaminare le acque che presentano un’elevata quantità di questo metallo.

LINK – APPROFONDIMENTI
www.lenntech.com
www.ch.unich.it/facolta/medicina/contributi/05/medlav/arsenico.pdf
www.acqua-depurazione.it/processi-depurazione-dearsenificazione.php
http://gaianews.it/attualita/acqua-potabile-allarsenico-ecco-lelenco-dei-128-comuni-stilato-dalla-ue-5036.html
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_aprile_20/arsenico-acqua-matato-212761965997.shtml

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

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