Il cambiamento e la Metamedicina

Tutti (o quasi) vorrebbero cambiare, migliorare.
A patto che sia facile, indolore, senza impegno e che magari gli altri apprezzino ed accettino con entusiasmo questo cambiamento!!!

In realtà non è proprio così. Uno dei momenti migliori per cambiare è quando ci capitano ripetutamente situazioni difficili, o ci piombano addosso circostanze molto dolorose. Quello è un momento giusto per iniziare a comprendere il messaggio che tali avvenimenti vogliono trasmetterci, di modo che inizi IL grande cambiamento interiore.

Solitamente questi dolori (fisici o emotivi) fanno parte del nostro cammino di crescita personale, cammino che passa obbligatoriamente nel prendersi la propria responsabilità per tutto quello che ci accade. E questo accresce il proprio potere.

Vediamo come: se (ad esempio) io do la colpa della mia mancanza di lavoro allo stato, cedo POTERE allo stato; in pratica mi tolgo potere sul fatto di essere o meno in grado di trovare un lavoro. Allo stesso modo se do al colpa della mia infelicità ad una persona, cedo POTERE a questa persona per quanto riguarda la mia felicità. Oppure ancora, se io do la colpa al “caso” di una mia malattia, è come se dicessi “Non posso fare nulla” e divento completamente inerme.

Ma se invece, prendo coscienza che la responsabilità del mio lavoro, della mia salute, del mio benessere economico, della mia felicità è solo mia, allora il POTERE rimane a me, e posso gestirlo al meglio, cambiando, se lo voglio veramente, la strada della mia vita.

Mi rendo conto che per la maggior parte delle persone è ormai un’abitudine scaricare la colpa su altre persone, o anche giudicare di continuo (un atteggiamento che molti cercano di far passare per “semplice constatazione dei problemi altrui” ); ma purtroppo questo insano modo di agire ci priva di un meraviglioso strumento di lavoro su sé stessi, in quanto gli altri ci fanno da specchio, suggerendoci dove e come lavorare.
Se accettiamo con coraggio di prendere la vita nelle nostre mani, tutto diventa molto più semplice.

Ri-prendendo possesso del proprio potere personale, si potrebbe ad esempio cercare di capire come e perché si rivivono sempre le stesse situazioni. Situazioni che vengono generate in automatico da meccanismi e programmi consolidati dentro di noi da decenni.
Molto interessante è l’esempio che fa Claudia Rainville per spiegare come si formano tali meccanismi:

Situazione: una bambina di 6 anni è in cucina mentre la mamma sta parlando con un’amica in soggiorno. Ad un certo punto la bimba sente la mamma che dice all’amica “.. io volevo solo 3 figli”.
La bambina ha la comprensione che lei è la quarta figlia; quindi prova il sentimento di non essere stata voluta che genera subito un’emozione (come ad esempio la tristezza). Come reazione a tale emozione, la bambina potrà per esempio andare subito in camera. La manifestazione di tutto questo processo potrebbe essere che per un periodo mangerà di meno o starà male.

Passato un po’ di tempo, durante il quale la bambina ha già dimenticato la precedente situazione, accade una situazione nuova. Il padre decide un giorno di portare tutti i figli al parco giochi, ma al momento di uscire la madre (forse preoccupata per la salute della bambina) lo ferma e gli dice “No, lei resta a casa”.
La bambina adesso può avere un comportamento diverso; il sentimento è lo stesso e cioè “Non sono voluta” ma stavolta l’emozione può essere anche la rabbia che la porta a correre in camera per poi sbattere la porta dietro di sé. La manifestazione può anche portare ad una chiusura del cuore verso la madre “Tu non mi volevi? Bene. Adesso sono io che non voglio te”. Chiusura che con il tempo, arrivata alla maturità, la porterà ad attirarsi situazioni in cui non sarà voluta (licenziamento, abbandono, ecc.). Situazioni sgradevoli che quotidiane mento ci arrivano per segnalarci, farci comprendere che abbiamo una ferita irrisolta, che come una calamita attira tutto questo verso di noi.

Uno dei modi per sciogliere questo “programma” che ci danneggia, può essere quello creato da Claudia Rainville, che è la Liberazione della Memoria Emozionale (LME) dove la persona viene aiutata a modificare la comprensione del primo (o dei primi) accadimenti dolorosi, di modo che anche il sentimento (e tutto il resto, a ruota) si trasformi, portando finalmente pace.

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

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