Bambini (e non) raffreddati

Una delle prime avvisaglie che il freddo è arrivato, sono i nasi del bambini, gocciolanti, arrossati, tappati. Che tristezza sentire come dormono, respirando con la bocca aperta; noi mamme siamo sempre allerta, ad ogni rumore ci svegliamo per controllare…

Ma perché il nostro corpo viene colpito da questo problema? E perché i nostri nonni che giravano con la neve e le scarpe di cartone non ne soffrivano quanto ne soffriamo noi?

imagesCANQNLE6

La risposta è una sola: loro mangiavano sano, poche proteine, molta verdura e cereali perché costavano poco. Oggi invece abbondiamo di latte, carne, alimenti raffinati che sconvolgono il nostro sistema immunitario, intasando il sistema linfatico e provocando sinusiti, otiti, congiuntiviti, faringiti e chi più ne ha più ne metta.

La gente parla che è necessario variare l’alimentazione: e questo è giustissimo.
Ma noi lo facciamo poi?
Prendetevi in esame: da quando siete nati mangiate sempre ogni santo giorno frumento, latte e zucchero. Sempre. Magari in forme diverse, ma la sostanza è quella. E questo per voi significa variare.

In nostro sistema immunitario non riesce a reggere allo stesso alimento, giorno dopo giorno, anno dopo anno, ed inizia a lavorare contro di esso: la celiachia in costante aumento ne è la riprova, per non parlare delle intolleranze alimentari.
Quando mai i nostri avi ne soffrivano? Infatti variavano moltissimo, dal frumento, al riso per arrivare fino all’orzo.

E poi lo zucchero. Lo zucchero raffinato causa una risposta ormonale molto forte: prima il pancreas deve rilasciare quantità enormi di insulina per gestire l’arrivo dello zucchero, e poi il surrene secerne quantità elevate di adrenalina per bilanciare gli effetti dell’insulina. In pratica quando finisce l’effetto stimolante le surrenali sono ancora più scariche di prima e, in condizione di stress, non riescono a produrre abbastanza adrenalina per combattere i colpi di freddo! Ecco che quindi il corpo si raffredda e il flusso linfatico rallenta, rendendo l’organismo più esposto all’attacco di virus, funghi e batteri.

Qualcuno potrebbe dire: mangio poco zucchero!
Lo zucchero è oramai in quantità industriali dappertutto: nelle bibite gasate (in una lattina ce ne sono 3 cucchiaini), nei prodotti da forno, nel pane, nelle salse, nello yogurt, nelle marmellate, nei prodotti inscatolati, nei prodotti sottovetro, ecc.
Pensate che con solo un cucchiaino di zucchero, il nostro sistema immunitario precipita nel caos per circa un’ora. Rendendoci oltremodo vulnerabili agli attacchi esterni.
Ma come sostituire questo dolce ingrediente della nostra vita? Con il malto ad esempio, ma anche con miele biologico (altrimenti potrebbe contenere zucchero) che trovate nei supermercati a prezzi accessibili, con sciroppi di acero, o sciroppo concentrato di mele. Il malto è anche ottimo per ammannire dolci, ne basta molto di meno, non crea l’effetto dello zucchero, ha come unica differenza che tende ad imbrunire il dolce, lo rende quindi più scuro.

Ma non c’è solo questo. Le mucose dell’intestino, irritate da alimenti non congeniali, non riescono più ad assimilare sostanze nutritive come la vitamina A e la vitamina C, essenziali per controbattere freddo ed infezioni. Quali sono gli alimenti non congeniali? Pensate che il 90% delle persone è intollerante al latte e formaggi, ed anche sapendolo continua ad assumerlo incorrendo in sempre più problemi di salute. Ma anche gli additivi chimici e i pesticidi presenti in frutta e verdura: un adulto con un’alimentazione “normale” si fa carico in un anno di circa 21 kg (!!) di tali inutili tossine.
Proprio per questo motivo, si trovano sono sempre più presenti nei supermercati i cosiddetti prodotti di origine biologica, regolarmente certificati. Ovviamente più cari, ma il costo in più contiene le vitamine e i minerali che invece i prodotti tradizionali hanno perso con la lavorazione o con la conservazione.

Ma ritorniamo al raffreddore: a cosa serve in definitiva? E’ in pratica un sistema di elimino tossine, quelle che noi con tanto impegno mangiamo, anche se viene effettuato per una via di emergenza in quanto la via corretta sarebbe tramite feci, urina e sudore. Ma se questi organi sono in deficit o sovraccarichi di lavoro, e l’ingresso delle tossine è superiore alle loro forze, allora si scatenano le “pulizie di autunno”, tramite raffreddore, catarro, vomito, diarrea ed anche febbre.
Naturalmente questo lavoro di pulizia è un’ottima cosa e fa un lavoro veramente di fino, tranne nel caso in cui venga interrotto con medicinali tradizionali, nel qual caso il problema rimane (le tossine), sparisce solo l’effetto (il raffreddore o la febbre).
E’ come avere la spia dell’olio della macchina che lampeggia e noi, anziché portare a fare un rabbocco dell’olio, togliamo la spia….

Ma allora che alimenti preferire?
Cereali integrali biologici, frutta e verdura di stagione, carni bianche biologiche, latte caprino/pecorino (più digeribile del vaccino) e loro derivati, seitan di frumento ma anche farro e kamut (varietà del frumento), semi oleosi, derivati della soia (latte, yogurt, tofu, spezzatino, bistecchine, panna, ecc.)
Preferire l’aceto di mele a quello tradizionale (o ancor meglio il limone), il miele o il malto allo zucchero, l’olio di oliva bio a quello del negozio convenzionale, sale marino integrale a quello raffinato.
E se per caso il bambino non ha fame, non sforzatelo assolutamente, proponendo piuttosto liquidi e minestre senza grassi animali. Dopo un paio di giorni mangerà per due, per recuperare il tempo perso.
In caso di comparsa di vomito, diarrea o altri sintomi, contattare il proprio naturopata/medico di fiducia.

E per ripristinare i liquidi persi attraverso il naso, preferire soprattutto le centrifughe fresche di frutta e verdura di stagione, spremute di agrumi, acqua con poco residuo fisso (meno di 50 mg/lt), tisane di rosa canina, tè bancha, ecc.

Potete anche scegliere di integrare la vostra dieta: ottima la vitamina C con bioflavonoidi (altrimenti non viene assimilata), vit. A per prevenire/curare l’infiammazione e per controbattere il freddo (ma solo 5 giorni, poi interporre 2 giorni di riposo) e vit. E per nutrire le mucose. Non chimici ovviamente.
Ma anche polline, pappa reale, propoli.
Rimedi adatti allo scopo: Sale di Schussler N.4 per le mucose in genere, 2 cps per 3 volte al giorno a digiuno lontano dai pasti, ma anche Omeogriphi (che rinforza le difese immunitarie e che quindi si può anche prendere prima), mezzo tubetto al giorno sotto la lingua più volte al giorno finchè non si attenuano i sintomi. In ogni caso farsi consigliare dal proprio omeopata/farmacista di fiducia.

E per liberare il naso come ci si comporta?
Esistono in commercio dei farmaci decongestionanti che contribuiscono a liberare rapidamente il naso, eliminando quella pesantezza alla testa che solitamente accompagna tale disturbo. A parte il fatto che tali rimedi non risolvono la causa, ma solo tolgono il disturbo (lasciando quindi intatto il problema che in tal modo tende a diventare cronico), tali farmaci sono controindicati nei bambini in quanto possono “avere complicanze, fortunatamente rare, anche se nei preparati per i bambini il quantitativo di principio attivo (come fenilefrina, nafazolina, efedrina, ecc.) è adeguatamente ridotto” (nota del dott. Taborelli, Otorinolaringoiatra al Gaslini di Genova).
Consiglio di preferire o l’acqua di Sirmione, l’acqua di Tabiano o anche le quintessenze (della Similia) da inalare tramite un fazzolettino di carta, come ad esempio la quintessenza di Eucalipto: si mettono alcune gocce su un fazzolettino o nel palmo delle mani e si continua a respirare per almeno 15 minuti.
Se il bambino è già grandicello (almeno 10 anni) si può usare l’Olio del re della Zuccari, da inalare più volte finchè il naso non si libera.

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.