Acqua e sale

Tutti conoscono ed usano il sale, ma quello che pochi sanno è che il sale è fondamentale alla vita quanto l’acqua. Infatti la soluzione idrosalina cristallina è proprio la matrice energetica che permette alla vita di formarsi ed esistere.

Se l’acqua è il nostro alimento primario, al sale spetta di diritto il secondo posto, in quanto è impossibile parlare della vita in assenza di uno di essi. Ad un esame attento si osserva che il corpo umano non è altro che acqua e sale: nel sale cristallino (non quello raffinato, per intenderci) si trovano, infatti, tutti gli elementi presenti nell’organismo, compresi quelli stabili e quelli instabili in natura. Qualcuno, più preparato, potrebbe obiettare che manca però di vitamine e proteine, ma d’altronde, se analizziamo come si presentano nel corpo umano, le proteine e le vitamine altro non sono che complicate combinazioni di molecole di elementi esistenti singolarmente.

Il sale, nel corso della storia del nostro mondo, è stato usato come denaro, meritandosi l’appellativo di “oro bianco”, diventando spesso motivo di guerre e battaglie, avendo i nostri antenati scoperto la sua vitale importanza a livello salutare (basti pensare ai sali di Schussler). Per gli uomini il sale contava più dell’oro, tanto che furono tracciate le famose vie del sale che attraversavano l’Europa per portare l’oro bianco nel cuore dell’impero Romano (vedi ad esempio, la via Salaria).

Il sale, a differenza di tutte le altre strutture cristalline, ha una costruzione atomica elettrica, anziché molecolare. Questo significa che un cristallo di rocca immerso in un recipiente colmo d’acqua, dopo 10 minuti continuerà ad essere lo stesso cristallo, ma l’acqua non sarà più la stessa, avendo ricevuto dal sale la sua energia, le sue vibrazioni e la sua frequenza. Lo stesso cristallo, ma di sale, una volta immerso nell’acqua si scioglierà e produrrà una soluzione idrosalina, una dimensione energetica superiore che non è più nè sale, nè acqua.
Questa capacità di trasformazione del sale è di fondamentale importanza per il nostro corpo: chi non ha mai sentito parlare di osmosi?
L’osmosi è infatti il processo per cui i liquidi corporei possono trasferirsi da una cellula all’altra, e viene controllata dalla concentrazione salina nelle nostre cellule. E diventa quindi molto importante avere sempre nel nostro organismo una giusta quantità di sale per permettere alle nostre cellule di spostare i liquidi, che oltre al trasporto del cibo, hanno il compito di portare molte altre informazioni. Tanto per scriverne una, senza sale non sarebbe possibile la trasmissione degli stimoli delle cellule sensoriali e quindi verrebbero a mancare le sensazioni che poi vengono tradotte in pensieri ed azioni: il pensiero, altro non è che una frequenza elettromagnetica, e poc’anzi abbiamo rilevato che la costituzione atomica del sale è elettrica.

Purtroppo con l’industrializzazione, il sale viene ormai pulito chimicamente e ridotto a cloruro di sodio; minerali ed oligoelementi vengono considerati impurità e come tali eliminati. Proprio per questo, nonostante l’assunzione smodata di sale raffinato presente nella nostra dieta, c’è una carenza di sale propriamente detto nel nostro mondo civilizzato. Basti pensare all’aumento dell’osteoporosi: troppe proteine assunte durante i pasti, producono un eccesso di ceneri acide che sovraccaricano le naturali capacità di neutralizzazione e smaltimento degli acidi. Un organismo inizialmente prenderà il sodio necessario per neutralizzare l’acidificazione incombente dalla sua riserva Alcalina: una volta esaurita, sarà costretto a prelevare il calcio dalle ossa per tamponare l’eccessiva acidità causata. Come dire: il latte non aiuta a risolvere l’osteoporosi, in quanto non và a rimpinguare la nostra riserva alcalina, ma anzi, acidificando l’organismo rende necessaria una quantità maggiore di sale.

Ma allora, che sale usare? Ovviamente non il sale raffinato o addizionato a iodio: molto meglio il sale marino integrale biologico, che in definitiva non costa molto di più, ma che conserva ancora molte delle sue proprietà nutritive.
Ha come inconveniente, per gli amanti del bello, che esteticamente si presenta con un colore grigio: ma il sapore e la sua proprietà “salativa” rimane pressoché identica di quella di suo cugino “raffinato”. Alla fin fine, la scelta è solo nostra se mettere nei nostri piatti il “bello” o il “buono”.

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

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