Metamedicina: perchè la malattia appare proprio lì?

Ogni sensazione provata in una determinata situazione genera un blocco di energia che colpisce i tessuti che in qualche modo sono ad essa collegati. A
d esempio le sensazioni legate alle nostre relazioni (contatti) interessano l’organo del tatto (pelle), le sensazioni collegate all’autostima interessano tessuti di sostegno (ossa, muscoli, tendini), i conflitti di territorio interessano l’apparato urinario (marcare il territorio) e l’apparato respiratorio (aria del territorio), ed infine nell’ambito dell’apparato digerente il sentimento che vi si trova maggiormente è quello del rancore e dell’ingiustizia, a causa di situazioni che non si sono “mandate giù” oppure che non sono state “digerite” in quanto considerate ingiuste ed inaccettabili.

Quindi la carenza di vitalità che colpisce un determinato settore del corpo, un insieme di organi o un organo in particolare, fa sì che diventi più difficile portarvi nutrimento e/o liberarli dalle tossine, predisponendoli quindi ad un deterioramento che porta all’insorgenza di sintomi e malattie.
La metamedicina non è la prima disciplina a seguire questa linea di pensiero: anche la Medicina Tradizionale Cinese, che risale ad oltre 5000 anni fa, insegna che tutte le malattie e le sofferenze fisiche nascono dallo squilibrio delle emozioni, ed individua cinque emozioni primarie collegate ai principali organi interni:

– il Cuore è legato alla gioia, ma se è troppa lo fa palpitare e sconvolge il plesso solare;
– la collera elimina l’eccesso di energia del Fegato, ma se è troppa lo danneggia;
– la paura se in equilibrio (prudenza) ci preserva, ma se è sproporzionata e irragionevole provoca una perdita di liquidi e di energia vitale (Rene);
– la tristezza favorisce la sensibilità percettiva utile al Polmone, ma l’eccesso o la mancanza di pianto blocca il petto e intasa le vie respiratorie;
– la riflessione è necessaria alla Milza per dare forma ai pensieri, ma troppa preoccupazione genera disturbi allo stomaco.

Concludendo, per la MTC le emozioni non sono assolutamente inutili o negative in sé, ma anzi necessarie alla vita e all’equilibrio degli organi stessi, in quanto sono una risposta fisiologica agli stimoli che provengono dal mondo circostante: il fatto interessante è che sono proprio le emozioni trattenute (per credo, convinzione o paura) o le emozioni eccessive che creano blocchi di energia e quindi patologie, soprattutto quando durano da tempo e non si è fatto nulla per esprimerle oppure per comprenderle e scioglierle.

Proprio per questo motivo lavorare sulle proprie emozioni, senza rinnegarle, nasconderle o gestirle, ci permette di scoprire molto di più noi stessi ma soprattutto ci permette di trasformarle in emozioni a noi favorevoli, e questo fa si che un determinato malessere (ad esse collegato) possa risolversi.

Pubblicato da Susanna

Naturopata, Consulente ed animatrice di Metamedicina, aromatologa, floriterapeuta, numerologa, scrittrice.

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